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Mi sono chiesta: "Ma perchè non va mai bene quello che faccio?"
E a te è capitato?
Si comincia con i chili e le forme del proprio corpo da mamma:
se torni magrissima subito dopo il parto, c'è chi dice “eccola che pensa a fare la dieta invece di occuparsi di suo figlio!”, se invece resti un po’ più rotonda c'è chi dice “ha mangiato come un bufalo per tutta la gravidanza e ora guarda come è ingrassata”. Il mio corpo non ti va bene? Peccato che l’unica cosa che conta, è che io mi senta bene come me stessa dopo la gravidanza e il parto, e che riesca a recuperare al meglio il benessere fisico e psichico.
“Lo allatti tu?” è la domanda che mi hanno fatto di più al giorno!
Molte persone trovano irresistibile fare commenti inopportuni e giudicanti sull’allattamento, magari anche in una situazione dove il latte non veniva e questo possa aver provocato frustrazione e rimpianto nella mamma.
La cosa più grottesca e paradossale è che nel giro di qualche mese la domanda invadente si trasformerà in un antitetico “Ma come, lo allatti ancora?”, lasciando intendere che una madre che allatta al seno per più dei canonici sei o dodici mesi sia tanto degenere quanto quella che non lo ha proprio fatto.
Su questo argomento ognuno diventa un vero scienziato! Attenta perchè se dorme con te nel lettone, lo stai viziando in maniera smisurata e ti stai condannando a tenerlo nel lettone almeno fino alla maggiore età; se lo metti subito nella sua cameretta, sei un mostro senza cuore che si ritroverà a finanziare le sedute di psicoanalisi di suo figlio.
Se lo addormenti allattandolo diventerai il suo ciuccio per il resto della vita!
Se lasci che prenda sonno da solo nella sua culla, sei meritevole di una segnalazione al telefono azzurro!
In pratica, come fai fai male! Quindi peggio per te!
In Italia la mamma ha diritto di lavorare solo quando non accudisce il proprio bambino, questo significa che potrà dedicare al lavoro circa 2 ore al giorno? Non esiste, anche in questo caso, una categoria esente da critiche distruttive e giudizi lapidari: se non lavori sei “una mantenuta”, un esempio poco edificante per i tuoi figli, una che ha costantemente tempo da perdere.
Se invece hai un lavoro a tempo pieno, evidentemente sei una cattiva madre, che trascura i suoi figli in nome della carriera e che non merita una famiglia. Allora mamme fatevi tanta forza e coraggio per conciliare casa, famiglia e lavoro!
Che sia “trascurata” o “troppo in ordine”, che sia gestita in totale autonomia o con l’aiuto di personale a pagamento, la casa è un’altra delle cose su cui le mamme vengono sempre giudicate e tacciate di essere rispettivamente sciatte o “perfettine”, lavative o paranoiche. La verità? Nessun figlio ricorda di essere cresciuto in una casa con le finestre troppo pulite o con le molliche sul divano, ma porta con sé per sempre la memoria dell’amore che ha ricevuto quando era piccolo.